Solidarietà senza confini in seno agli sbarchi di profughi che scappano dal conflitto in Siria.Un gesto di particolare generosità e solidarietà si è consumato questa notte a Siracusa dove, all’ospedale Umberto I, è stato autorizzato il prelievo multiorgano sulla quarantanovenne siriana sbarcata lo scorso mercoledì lungo le coste siracusane e deceduta per emorragia cerebrale.
La donna era una infermiera professionale a Damasco, ed era fuggita alla guerra assieme al marito e ai loro due figli. “Per le sue gravi condizioni di salute verificate al momento dello sbarco, con evidenti segni di sofferenza cerebrale – sottolinea il coordinatore dell’Ufficio Trapianti dell’Asp di Siracusa Franco Gioia – era stata ricoverata d’urgenza all’ospedale Umberto I e, dopo due giorni, per l’aggravarsi delle condizioni, era stata trasferita nel reparto di Rianimazione. Il decesso è avvenuto ieri sera e il marito, pur nella sofferenza per la perdita della propria consorte, travalicando i confini della disperazione per la guerra che li ha costretti a fuggire e il proprio credo religioso islamico, non ha esitato a dare un segnale di grande altruismo al popolo che li aveva accolti acconsentendo al prelievo di fegato e reni per restituire la vita ad altre tre persone”.
Il prelievo è stato eseguito dalle equipe provenienti dall’Ismett di Palermo, dal Policlinico di Catania e dell’ospedale Umberto I di Siracusa. Il fegato e un rene sono andati a Palermo, l’altro rene nel capoluogo etneo.
A Palermo “ondate di livello 3”, in Spagna incendi indomabili alimentati da vento e dal clima torrido, in Francia allerta rossa e arancione. Continua l’implacabile estate
Le temperature estive sempre più alte sono una emergenza per i lavoratori costretti a lavorare sotto al sole o in situazioni di disagio. Secondo l’Onu, una condizione che riguarda 2,41 miliardi di persone
Devo sostituire il mio vecchio condizionatore con uno nuovo idoneo alle nuove normative per le emissioni, chiedo se nel 2025 posso ancora portare in detrazione tale spesa.
Set 4 2013
Siracusa. PRELIEVO DI ORGANI SU UNA PROFUGA SIRIANA
La donna era una infermiera professionale a Damasco, ed era fuggita alla guerra assieme al marito e ai loro due figli. “Per le sue gravi condizioni di salute verificate al momento dello sbarco, con evidenti segni di sofferenza cerebrale – sottolinea il coordinatore dell’Ufficio Trapianti dell’Asp di Siracusa Franco Gioia – era stata ricoverata d’urgenza all’ospedale Umberto I e, dopo due giorni, per l’aggravarsi delle condizioni, era stata trasferita nel reparto di Rianimazione. Il decesso è avvenuto ieri sera e il marito, pur nella sofferenza per la perdita della propria consorte, travalicando i confini della disperazione per la guerra che li ha costretti a fuggire e il proprio credo religioso islamico, non ha esitato a dare un segnale di grande altruismo al popolo che li aveva accolti acconsentendo al prelievo di fegato e reni per restituire la vita ad altre tre persone”.
Il prelievo è stato eseguito dalle equipe provenienti dall’Ismett di Palermo, dal Policlinico di Catania e dell’ospedale Umberto I di Siracusa. Il fegato e un rene sono andati a Palermo, l’altro rene nel capoluogo etneo.
By Patrizia Tidona • TGSTAR • • Tags: ospedale umberto primo, prelievo organi, sbarchi, Siracusa, siria